Il 18 febbraio, presso il nostro Istituto, noi docenti abbiamo vissuto un momento di riflessione e approfondimento spirituale tenuto da sr. Simona Faracesul “Giubileo Straordinario della Misericordia” indetto da Papa Francesco a partire dal giorno 08 dicembre 2015, festività dell‘Immacolata.
La lectio ha avuto inizio focalizzando l’attenzione sulle motivazioni per cui il Papa ha deciso di indire tale Giubileo. Sua Santità in molte occasioni ha parlato di una “terza guerra mondiale”, sparsa per il mondo, guerra che non si combatte con le armi o bombe nucleari, ma che attacca direttamente i cuori delgli uomini di diverso credo religioso, guerra che sta conducendo gli stessi uomini a privarsi della misericordia, intesa come prendersi cura della miseria degli altri e dell’essere disponibili al confronto.
La parola GIUBILEO deriva dall’ebraico jobel e di “anno del Giubileo” si parla per la prima volta nel Libro del Levitico in termini che si possono riassumere così:
” Ogni anno che cade dopo sette settimane di anni , cioè ogni cinquantesimo anno, la terra sia lasciata riposare incolta perchè tutti ne possano godere i frutti. In quell’anno tutti gli schiavi ebrei siano rimessi in libertà, i debiti vengano cancellati e le terre che erano state vendute per necessità ritornino in possesso dei loro antichi propretari.”
Altri riferimenti biblici al Giubileo li ritroviamo nel Libro di Neemia e nel testo di Isaia , ripreso poi dall’evangelista Luca .La matrice comune di tutti questi testi è individuabile nell’interpretazione del GIUBILEO quale periodo di riposo dalla attività materiali, ma soprattutto periodo di fervente apertura spirituale verso se stessi e verso il prossimo.
Riportando l’attenzione sui versi del Levitico si individuano con chiarezza gli IMPERATIVI DEL GIUBILEO:
riposo dalla terra
rimessione dei peccati
restituzione agli antichi proprietari di terreni o case
liberazioni degli schiavi.
Il GIUBILEO, dunque, nell’anno in cui era indetto, scandiva minuto per minuto il ritmo della vita, che doveva essere indirizzata verso la Gratuità: l’uomo deve aver chiaro che la sua vita deve essere regolata dalla logica del dono e non del possesso, dalla logica di grazia e non di merito. Infatti, l’idea che sta alla base dello stesso Giubileo è che l’uomo deve aver ben chiaro che soltanto Dio è padrone della terra e Lui solo può disporre di lui; nessuno può disporre totalmente dei suoi simili né dei beni della natura. Si intende ricordare, infatti, con questa singolare remissione, la grande misericordia di Dio verso gli uomini e la fondamentale uguaglianza di tutti davanti a Lui.
La parte finale della lectio ha rivolto la sua attenzione all’analisi dettagliata del logo e del motto del Giubileo. Realizzato dal gesuita Padre Marko I. Rupnik, sia il logo che il motto si presentano come sintesi del concetto di misericordia espresso nel Levitico. Il motto “Misericordiosi come il Padre” ci propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura .
Quanto sostenuto nel motto lo si riscontra nel logo che mostra, infatti, Gesù che si carica sulle spalle l’uomo ferito, portando a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Un particolare, inoltre, non può sfuggire: il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità ferita, ma i suoi occhi si confondono con quelli della stessa. La scena si colloca all’interno di tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, essi rappresentano la Trinità nella sua diversità nonché unicità.
Tutto ciò che, con semplicità e competenza, ci è stato donato da sr Simona ha arricchito il nostro cuore e la nostra anima…molte le realtà che hanno ripreso significato ai nostri occhi e motivazioni pronfonde nel nostro agire. Spesso diamo per scontata la nostra Fede e il nostro stile di vita…stasera il ritrovarci a riflettere sulla Parola di Dio ci ha allargato il cuore…ci ha fatto sentire Amati da Sempre…soprattutto se nella nostra vita abbiamo sperimentato sofferenza…dolore…fragilità e cadute…Siamo ritornate a casa con la certezza che LUI non è spaventato dal nostro peccato…e che è lì pronto a prenderci in braccio se solo decidiamo di lasciarci Amare da Lui!