Saggio fine anno scolastico classi quinte

Siamo giunti all’ultimo saggio nella nostra scuola. Abbiamo interpretato Pinocchio, cantato, ballato e recitato in allegria! Ci ricordiamo ancora del saggio della prima elementare: eravamo tutti nervosi! In prima c’era chi piangeva, chi chiacchierava, chi salutava i genitori, con la maestra che gli diceva di smettere, perché “i veri piccoli attori non salutano i genitori”. Sembra che tutto sia successo ieri! Ora siamo dei ragazzi con cinque anni di sorrisi, gioie e divertimenti sulle spalle. Siamo stati tutti bravissimi e abbiamo recitato senza paura. Perché infondo quelli che ci guardavano erano i nostri genitori, che ci vogliono bene qualunque cosa accada!

Tutte le maestre e le suore ci hanno aiutato a prepararci per questo fantastico ultimo saggio! Durante tutto lo spettacolo il nostro cuore non smetteva mai di battere, i genitori ci sorridevano, fieri di tutto quello che avevamo fatto fino a quel punto e degli ostacoli che avevamo superato in questi cinque anni fantastici. Abbiamo imparato tante cose a scuola, ma oltre alla cose materiali come la vita degli Etruschi e dei Romani, abbiamo imparato a VIVERE, grazie alle maestre e alle suore, con tutte le loro perle di saggezza che ci regalano ogni giorno, anche senza accorgersene.

Tutto lo staff ci haaiutato, assistendo alle prove e dandoci consigli!

Alla fine di tutto lo spettacolo, Suor patrizia ha fatto un discorso molto commovente sui FIGLI, recitando una poesia che ha fatto commuovere tutti. <<I figli vengono attraverso te, non sono tuoi. Potrai cercare di assomigliare a loro, ma loro non saranno mai come te.>> recitava la poesia. Suor patrizia, nella sua saggezza, ha rassicurato tutti i bambini e gli adulti piangenti, dicendo: <<Si cresce, e le cose cambiano. Auguro a tutti i vostri figli di andare cento volte più lontano di quanto siamo andati noi>>. Tutti dopo si sono commossi. Tutti hanno abbracciato tutti, le maestre piangevano, le mamme piangevano.

Non ci dimenticheremo mai di tutte queste persone, le maestre, i maestri, le bidelle, le suore, perché sono loro che ci hanno fatto crescere, sono quelle che ci hanno insegnato a sognare, a rincorrere fino all’ultimo secondo il nostro obbiettivo e non arrenderci mai, in nessuna occasione, ci hanno insegnato a vivere. Insomma, loro sono le nostre radici, le nostre fondamenta, e senza di esse, noi saremmo persi.

                                                                                            Di Manila Perifano 5a B

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